Mi chiamo Marco Vaccari e sono uno psicoterapeuta “corporeo”. Tutto iniziò verso la fine dell’Università; in modo occasionale, mi era capitato di leggere alcuni libri che parlavano di come emozioni e coscienza potessero modificare la forma e le funzioni del corpo. Queste teorie destarono in me molta curiosità, iniziai a frequentare qualche corso introduttivo e a conoscere meglio Reich e Lowen, punto di partenza per approfondire. Erano gli autori che avevano esplorato per primi questi territori e che spiegavano come, in psicoterapia, fosse possibile fare anche il percorso inverso: ovvero arrivare alle emozioni e alla coscienza utilizzando tecniche corporee. Scelsi così di specializzarmi in psicoterapia Funzionale, uno dei diversi approcci che prevedono l’utilizzo del corpo nel contesto del lavoro psicoterapico. Furono anni belli e intensi, che mi diedero le basi di quello che è ad oggi il mio stile di lavoro. Ma avevo ancora diverse domande importanti senza risposta e così, dopo aver completato il percorso formativo e acquisito il titolo, sentii la necessità di continuare a studiare. Mi avventurai in altre letture e altri percorsi, aggiungendo ulteriori tasselli alla comprensione dei legami complessi tra corporeità e coscienza. Come avviene naturalmente nella quotidianità del lavoro con i pazienti, ho selezionato progressivamente gli strumenti che trovavo più efficaci, costruito alcune routine e composto via via una cassetta degli attrezzi. Una cassetta che assomiglia molto a quella di un artigiano. Questa è l’immagine che più mi piace se provo a definire il mio lavoro. E questo è quello che troveranno le persone che si iscriveranno al corso. Un artigiano che avrà il piacere di far conoscere e condividere i propri strumenti con chi ha curiosità di scoprire.

Che cosa si può capire dal corpo del paziente?

Acquisendo un’ottica appropriata e imparando a raccogliere informazioni dal corpo, sul piano diagnostico si può leggere la storia personale ad un livello diverso da quello verbale; si ricavano elementi che integrano ed arricchiscono in modo importante la comprensione del paziente e la narrazione che la persona fa di sé stessa. Le emozioni risuonano e producono effetti differenti nei vari organi e distretti, in base alla personalità e agli apprendimenti adattivi fatti nel corso della vita. La morfologia racconta la storia fisica, emotiva e relazionale dell’individuo: il modo in cui ciascuno ha provato a far fronte e a gestirsi di fronte alle situazioni difficili. Si possono notare le “abitudini” che il corpo ha sviluppato, gli adattamenti funzionali alla sopravvivenza in situazioni di carenze affettive, traumi, stress. Imparando ad osservare, per esempio, si può riscontrare come gli atteggiamenti posturali corrispondano in modo fedele agli atteggiamenti emotivi, relazionali ed esistenziali di ciascuno. Durante il Master ci occuperemo di questi temi: la lettura del corpo e delle funzioni psico/corporee, la formazione dei sintomi psicosomatici e i meccanismi d’azione dello stress.

Come si lavora con il paziente se è in gioco il corpo?

Utilizzare le tecniche corporee in psicoterapia richiede un’accuratezza e delle modalità che non sono affatto scontate. Si tratta di mettere in gioco il proprio corpo, per entrare in contatto con quello del paziente. Per poterlo fare in modo efficace e corretto, non è sufficiente conoscere bene la tecnica e saperla applicare. Occorre fare prima un lavoro di conoscenza di sé e avere una consapevolezza chiara di cosa implica il contatto fisico, di come dev’essere proposto e attuato. Occorre definire bene in anticipo regole della situazione, condivisione degli obiettivi e spiegazioni esaustive delle tecniche e delle loro finalità. Occorre, non ultimo, saper comprendere e leggere il rapporto che il paziente ha con il contatto e con la propria corporeità, muovendosi in armonia e rispetto di questo. Ci possiamo trovare di fronte ad una persona con un buon livello di fiducia e di serenità in queste esperienze, oppure a qualcuno che, per storia di vita e personalità, può avere delle difficoltà. In certi casi possono servire mesi e una lenta gradualità, per arrivare al poter utilizzare una tecnica. Dedicheremo un po’ di tempo per esplorare il tema del contatto, alle modalità di utilizzo delle tecniche corporee, a come gestire il proprio corpo e la propria coscienza durante il lavoro.

Quali tecniche per quali obiettivi?

Ai fondamenti dell’esperienza che facciamo della nostra coscienza, c’è sempre l’esperienza del nostro corpo. Difficile sentirsi in una condizione di equilibrio nella gestione dei pensieri e delle emozioni, se si hanno alterazioni del respiro, tensioni muscolari croniche o sintomi psicosomatici ricorrenti. Difficile sentirsi bene se si è abituati a mantenere un controllo troppo rigido su di sé o se si ha un ritmo interiore sempre accelerato. Sul piano dell’intervento terapeutico, avere strumenti che consentono di lavorare sul corpo permette di lavorare su tutti i funzionamenti di base dell’individuo, apportando cambiamenti graduali che possano essere integrati in modo progressivo. Corpo e Inconscio sono in una comunicazione molto stretta e profonda: lavorando con le tecniche corporee, sciogliendo tensioni, facendo esperienze di assetti ed equilibri più economici e funzionali, accade così che inizia a trasformarsi anche la coscienza. Accade che affiorano consapevolezze differenti, che la percezione di sé e di ciò che avviene nella propria vita si evolve. Si rende possibile una più ampia comprensione e un più profondo contatto con sé stessi e con i propri bisogni. Nel lavoro dialogico/verbale le narrazioni vengono naturalmente modificate, affiorano differenti priorità e nuove chiavi di lettura. Nel modulo di lavoro con il corpo impareremo alcune tecniche di base per lavorare su:

  • Ascolto delle sensazioni e collegamento tra il sentire corporeo e i contenuti dell’inconscio.
  • Il respiro come primo regolatore della condizione fisica ed emotiva del paziente, porta di accesso verso un ritmo consono al benessere e alla consapevolezza di sé.
  • L’allentamento dello stress emotivo, presupposto fondamentale per lavorare efficacemente sulla maggior parte dei sintomi psicosomatici.

Master tecniche psicoterapeutiche 2.0

Il master nel quale sarò uno dei docenti, prevede l'acquisizione di competenze integrative, mutuate dall'utilizzo del corpo, delle artiterapie, del web e dell'outdoor.

I docenti

 

Informazioni ed iscrizioni

Per iscriversi al Master clicca qui e compila i campi richiesti. Per maggiori informazioni puoi contattarci a:info@spazioiris.it o direttamente allo 02/94382821.