TUTELA DELLA PROFESSIONE

DA SEMPRE, IMPEGNATI NELLA PROMOZIONE E NELLE CAMPAGNE INFORMATIVE.

Spazio IRIS è da sempre impegnata nella promozione e nelle campagne informative sul tema della tutela professionale svolgendo attività divulgativa e formativa in linea con il codice deontologico di riferimento.

Sensibili alla crescente numerosità dei casi di abusivismo della professione dovuti in parte alla disinformazione dei cittadini, Spazio IRIS ha attivo un servizio culturale, del tutto gratuito, informativo e di supporto e sostegno per le segnalazioni dei casi di abusivismo.

Riferimenti legislativi

L’abusivo esercizio di una professione è un reato che il codice penale punisce con la reclusione fino a sei mesi o con la multa da euro 103 a euro 516. Lo commette chiunque eserciti una professione per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato, e non l’abbia ottenuta. Per poter esercitare determinate professioni, infatti, la legge richiede la necessaria iscrizione in appositi albi o elenchi.

E’ lo Stato che, ovviamente, vigila sull’accertamento dei requisiti per le iscrizioni in tali albi o elenchi e sulla loro tenuta.  (Codice penale articolo 348). Se si svolge una professione regolata da un albo professionale senza aver prima superato i previsti esami di Stato ed essersi iscritti negli albi dei rispettivi Ordini di appartenenza, si commette il reato di abusivo esercizio di una professione. Per incorrere nel reato è sufficiente la consapevole mancanza del titolo abilitante l’esercizio della professione. Il reato non decade neanche qual’ora la prestazione professionale sia stata effettuata gratuitamente e/o anche con il consenso del destinatario. La normativa dispone che venga punito anche chi,  pur avendo conseguito l’abilitazione all’esercizio di una determinata professione, favorisca l’esercizio abusivo da parte di qualcun altro.

In generale, l’esercizio abusivo della professione rientra fra quelle materie i cui poteri di vigilanza e controllo competono alla Regione territorialmente competente, ai sensi dell’art. 2 del decreto legislativo n. 502 del 1992 e successive modifiche.

Gli Ordini Professionali

Un Ordine Professionale è un Ente Pubblico posto “sotto l’alta vigilanza del Ministero della Giustizia”, la cui funzione principale consiste nel garantire il cittadino circa la professionalità e la competenza dei professionisti che svolgono attività dedicate nel campo della tecnica, della salute, della legge.

La presenza degli Ordini professionali costituisce dunque una garanzia sia per gli iscritti sia soprattutto per i cittadini, in quanto assicura in primo luogo la qualità e la correttezza delle attività svolte dai professionisti, dettando precise regole deontologiche.

Gli Ordini professionali sono peraltro tenuti a garantire, nell’interesse dei professionisti ma anche dei pazienti, un severo e accurato controllo agli accessi alla professione, secondo un meccanismo di “contenimento qualitativo e quantitativo”; tale meccanismo risulta tuttavia soggetto alle critiche di quanti vorrebbero aprire maggiormente il mercato alla libera concorrenza e incrementare quindi la possibilità di accesso alla professione, in particolare per i più giovani, che rischiano così una lunga transizione prima di poter effettivamente esercitare la professione.

Come fare

Controlla sempre se il professionista al quale ti sei rivolto è iscritto nel rispettivo Ordine Professionale di riferimento seguendo una logica territoriali o provinciale. All’interno dei siti di riferimento, che indichiamo di seguito, potrai trovare le modalità per presentare la segnalazione di esercizio abusivo della professione.

Per la professione Psicologica e Psicoterapeuta in Lombardia: www.opl.it
Per la professione Medica in riferimento all’ordine provinciale di Milano: www.omceomi.it
Per la professione di Avvocatura in riferimento all’Ordine degli Avvocati di Milano: www.ordineavvocatimilano.it
Per la professione di Assistente Sociale regione Lombardia: w3.ordineaslombardia.it

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