La REBT – Rational Emotional Behaviour Therapy – è stata sviluppata da Albert Ellis a metà degli anni Cinquanta, quando lo psicologo americano notò che i pazienti ai quali insegnava attivamente a monitorare e a modificare le cognizioni disfunzionali alla base del loro disturbo ottenevano grandi risultati in terapia.

Questo modello parte dall’idea che sia le emozioni che i comportamenti di una persona siano in buona parte influenzati dalla visione che quella persona ha della realtà: essi dipendono cioè da come la persona percepisce, interpreta e valuta ciò che accade. Altri fattori che influiscono in modo importante sul comportamento e sulle emozioni di un individuo sono le sue condizioni fisiche e le sue esperienze di apprendimento.

Pensieri, emozioni e comportamenti vengono dunque considerati come aspetti strettamente interconnessi, per cui, anche quando le emozioni sono scatenate da eventi esterni o da condizioni biologiche, il loro perdurare o intensificarsi è, nella maggior parte dei casi, influenzato dai pensieri che si fanno su quelle emozioni.

Riassumendo, possiamo affermare che la Rebt si distingue tra altre modalità di intervento per le seguenti caratteristiche:

1.      Enfasi sulla rilevanza dei processi cognitivi di tipo doveristico (pretese assolute) e valutativo

2.      Tassonomia delle convinzioni irrazionali

3.      Diverso ABC (in B sono incluse solo le valutazioni)

4.      Rilevanza data al meta-problema

5.      Metodo strutturato per la messa in discussione dei pensieri disfunzionali

6.      Enfasi posta sulla fase educativa della terapia

 

 

https://youtu.be/0SUWnDp61d8

 

 

La terapia REBT

 

Il terapeuta REBT deve essere particolarmente attento alle modalità più o meno disfunzionali che il paziente ha di percepire, interpretare e rappresentarsi la realtà. Il processo psicodiagnostico è per lui non un modo di “etichettare” il paziente ma un modo di comprenderne il funzionamento psicologico (emotivo, cognitivo, affettivo, sociale e comportamentale); proprio per questo gli aspetti più importanti nell’assessment sono quelli che portano all'individuazione di elementi utili per l’intervento.

Fin dal suo esordio la REBT si è occupata anche delle problematiche del bambino e dell’adolescente. Esistono studi che riportano l’efficacia dell’applicazione del modello soggetti in età evolutiva: tra gli autori che se ne sono occupati ricordiamo W. Knaus, R. DiGiuseppe, M. Bernard e lo stesso Albert Ellis.

La REBT con i bambini e gli adolescenti non è una semplice trasposizione dei metodi e delle tecniche che si utilizzano con i pazienti adulti. Chi applica la REBT in età evolutiva deve avere profonde conoscenze sulla psicologia dell’età evolutiva e un’adeguata formazione clinica in questo campo. Il ruolo svolto dai meccanismi cognitivi nei disturbi dell'età evolutiva non è così chiaro e definito come nel caso degli adulti. La REBT tiene conto del fatto che nel bambino la capacità di riconoscere e riferire i propri pensieri è strettamente collegata alla fase di sviluppo cognitivo raggiunta. Per cui è necessaria una certa cautela nel desumere la presenza di pensieri irrazionali senza averne prove concrete, così come non sarebbe corretto concludere che non esistono in un dato bambino cognizioni disfunzionali solo perché non è in grado di riferirle.

 

 

Una caratteristica che rende particolarmente interessanti le applicazioni della REBT all’età evolutiva e la rilevanza che viene data al lavoro con i genitori. L’esperienza conferma il fatto che gli obiettivi terapeutici vengono raggiunti più rapidamente quando viene fornita una consulenza ai genitori dei bambini in trattamento. Le famiglie che vengono istruite sui principi della REBT possono infatti rafforzare i cambiamenti ottenuti nel bambino o nell’adolescente mettendo quotidianamente in pratica questi principi.

Un insieme di convinzioni razionali contribuisce al benessere emotivo del bambino e dell’adolescente. Avere un modo di pensare che favorisca l’auto-accettazione aiuterà a evitare problemi di bassa autostima, così come a coltivare pensieri che favoriscano una buona tolleranza alla frustrazione aiuterà a mantenere emozioni adeguate quando si dovranno affrontare situazioni sgradevoli o rinunciare a qualcosa di piacevole.

 

 

Terapia Razionale Emotiva Comportamentale (REBT) in età evolutiva

A marzo 2020 partirà la nuova edizione del corso di perfezionamento in Terapia Razionale Emotiva Comportamentale (REBT) in età evolutiva organizzato da Spazio IRIS e destinato a laureati in Psicologia e Medicina.

Il corso si terrà a Milano, si articolerà su 3 week end, da marzo a maggio, e prevederà momenti di lezione frontale, discussioni di casi clinici e laboratori esperienziali.

 

Per maggiori informazioni sul programma, i docenti, le date, i costi e la modalità di iscrizione visitate il sito https://www.spazioiris.it/ o contattateci tramite mail formazione@spazioiris.it o telefono 02/942821