Lo psicologo scolastico: quali competenze può mettere a disposizione per la costruzione dei PEI?

Il PEI – Piano Educativo Individualizzato – è il documento che raccoglie la progettazione degli interventi educativi e didattici, degli obiettivi, degli strumenti e dei criteri di valutazione che riguardano il percorso scolastico di uno studente con disabilità.

Da quest’anno le scuole sono chiamate a adottare un nuovo modello di PEI, basato sull’ ICF, la Classificazione Internazionale del Funzionamento della Disabilità e della Salute.
Secondo questa classificazione la disabilità non è una condizione propria del soggetto ma è il risultato della complessa interazione tra la persona e l’ambiente.

Questo nuovo modello di PEI dedica ampio spazio all’analisi dei punti di forza e dei punti di debolezza dello studente. Contiene, inoltre, una riflessione su quelli che vengono definiti “barriere” e “facilitatori” ovvero le condizioni che possono ostacolare o favorire lo sviluppo della persona e degli apprendimenti.

Lo psicologo scolastico ha le competenze per fornire un valido aiuto agli insegnanti nella comprensione delle diagnosi cliniche e nella stesura del PEI. Egli, in particolare, può offrire supporto nell’osservazione dello studente, azione indispensabile per programmare interventi educativi e didattici realmente personalizzati ed efficaci. Bisogna sempre ricordare, infatti, che tutti gli interventi vanno pensati sulla persona e non sul suo disturbo.

Ma che tipo di osservazione è richiesta per costruire un PEI realmente efficace?

L’osservazione deve concentrarsi sui punti di forza e deve prendere in considerazione quattro dimensioni:

  • La dimensione della socializzazione e dell’integrazione: riguarda la considerazione che lo studente ha di sé, il modo in cui interagisce con gli altri, la motivazione all’apprendimento, la qualità delle relazioni con il gruppo di pari e con gli adulti di riferimento, la capacità di rispettare le regole e di interagire in maniera positiva e collaborativa con gli altri.

 

  • La dimensione della comunicazione e del linguaggio: riguarda la comprensione del linguaggio orale, la produzione verbale, l’uso comunicativo del linguaggio, la modalità di interazione, l’eventuale presenza di contenuti prevalenti e l’utilizzo di strumenti privilegiati.

 

 

  • La dimensione dell’autonomia e dell’orientamento: riguarda il grado di autonomia dello studente personale e sociale dello studente, la motricità globale, la motricità fine, le prassie semplici e complesse, la funzionalità sensoriale.

 

  • La dimensione cognitiva, neuropsicologica e dell’apprendimento: riguarda le capacità mnesiche e intellettive, l’organizzazione spazio-temporale, il livello di sviluppo raggiunto nell’utilizzo di strategie per la risoluzione dei compiti propri per la sua fascia d’età, gli stili cognitivi, la capacità di integrare competenze diverse per la risoluzione di compiti, le competenze di lettura, scrittura, calcolo, la decodifica di testi o messaggi.

Un’altra sezione del PEI nella quale lo psicologo scolastico potrebbe offrire un valido supporto è quella nella quale viene richiesto di individuare “barriere” e “facilitatori” dell’apprendimento. Anche in questo caso l’osservazione contestuale è il primo passo.

Ma che cosa è opportuno osservare?

In questo caso l’osservazione deve concentrarsi sull’ambiente fisico, sull’ambiente sociale e sugli atteggiamenti che caratterizzano la cultura scolastica.

L’ambiente fisico riguarda l’accessibilità e la fruibilità degli spazi, la disponibilità di attrezzature di supporto, la qualità dei materiali per l’apprendimento.

Il contesto sociale include la qualità delle relazioni tra i vari soggetti che entrano direttamente o indirettamente in relazione con lo studente: insegnanti, genitori, specialisti, compagni. L’attenzione dovrà essere posta non solo sui rapporti che questi soggetti hanno con lo studente ma anche sui rapporti che questi hanno tra di loro (es: com’è il rapporto dei genitori con gli insegnanti? E degli insegnanti tra loro? Ecc.)

L’osservazione sugli atteggiamenti mira a individuare quelle modalità di interazione che possono promuovere l’inclusione. Essa, inoltre, consente di prevenire comportamenti di rifiuto ed emarginazione che non fanno che acuire alcune dinamiche negative.

In Italia la scuola è all’avanguardia per quanto riguarda l’inclusione. Eppure tanto c’è ancora da fare per costruire ambienti di apprendimento e sviluppo realmente accessibili: in questo la psicologia può e deve fare la sua parte.

 

Master in Psicologia Scolastica

A marzo partirà la nuova edizione del Master in Psicologia Scolastica.

Il percorso didattico e formativo del master prevede lezioni frontali finalizzate alla presentazione delle diverse aree tematiche connesse alla figura dello psicologo scolastico. Ad esse seguono presentazioni, narrazioni e discussioni di esperienze operative e progettuali, atte ad illustrare le metodologie operative più accreditate e la loro trasferibilità in diversi contesti.

Per informazioni scrivere a formazione@spazioiris.it o telefonare al numero 02.94.38.28.21.