Oggi più che mai la coppia amorosa svela la sua intima essenza paradossale: c’è bisogno di mantenere una porta aperta per uscire dalla relazione nel momento stesso in cui ci si sta impegnando per costruirla. Uomini e donne si mostrano ansiosi di trovare un partner, ma al contempo sono spaventati dall’idea di rimanere imprigionati in rapporti definitivi, con tutte le responsabilità che questi impongono, responsabilità che non vogliono né pensano di poter sostenere e che, anzi, paradossalmente, percepiscono come una limitazione di quella stessa libertà di instaurare relazioni. Lo sviluppo della coppia è quindi minacciato al suo interno, anzi è minacciato dai suoi stessi componenti.

Non esiste più un periodo critico nell’evoluzione del rapporto di coppia: assistiamo a separazioni precoci dopo un periodo brevissimo di convivenza, rotture di coppie all’arrivo di un primo o di un secondo figlio, separazioni dolorose dopo venti o trent’anni di vita in comune e divorzi in età avanzata, anche dopo i 70 anni.

Quindi la crisi va vissuta come un “harakiri”? O come una fase inevitabile del processo di sviluppo della stessa?

Oggi la coppia, così come gli altri sistemi e contesti di vita, non funziona più come un’organizzazione chiusa ma è un sistema aperto, in qualche modo costantemente rinegoziabile. Questa flessibilità è allo stesso tempo la sua maggiore debolezza e il suo più grande punto di forza. Se è vero che oggi il rapporto di coppia appare più fragile rispetto al passato, è anche vero che proprio in virtù di questa fragilità, la relazione ha la possibilità di essere molto più intima e autentica.

Come si definisce una coppia “sana”

Ma come definire una coppia “sana”? In che modo il terapeuta può sostenere la relazione amorosa nel processo virtuoso che permette di trasformare le debolezze in punti di forza?

Innanzitutto è bene considerare che la possibilità di formare una coppia sana dipende dalla capacità di avere un senso di eguaglianza rispetto all’altro e di aver sviluppato e integrato la sfera cognitiva e la sfera intuitiva del sé. In secondo luogo i partner devono potersi liberare dagli stereotipi e dagli schemi di ruolo che limitano l’espressione della loro identità come individui nel mondo. In terzo luogo è bene ricordare che le difficoltà ad affrontare i problemi all’interno della coppia sono sempre da ricondurre alla scarsa stima di sé dei partner. Non di rado la situazione è complicata dal fatto che i membri di una coppia possono essere imprigionati l’uno nell’altra in un incastro psicologico che rimanda ai loro modelli infantili e ai loro contesti di apprendimento.

All’interno del setting terapeutico, si dovrà lavorare per sostenere l’autostima e l’identità dei singoli partner e per discutere il funzionamento dei diversi fattori implicati nel legame: le relazioni interiorizzate, il patto coniugale, le relazioni familiari, le relazioni amicali, le relazioni sociali, con particolare riferimento ai temi dello studio, del lavoro e della partecipazione alla vita della comunità.

Il pensiero sistemico è estremamente utile per la comprensione della coppia. Se in un primo momento si pensava alla coppia come composta solo da due individui, con i coniugi visti individualmente e solitamente da due diversi terapeuti, oggi è opinione condivisa che bisogna pensare alla coppia come composta di tre parti, i due partner e la relazione: “io”, “tu” e “noi”. Ogni parte deve essere utilizzata per poter leggere le dinamiche di interazione, dal momento che ognuna ha un preciso significato nella vita di coppia. Da qui l’importanza per gli psicologi e gli psicoterapeuti di formarsi nella valutazione e nell’intervento per la coppia con un approccio sistemico.

Il Master Sulla Clinica Sistemica di Coppia

L’esperienza formativa offerta dal Master in Clinica Sistemica di Coppia, organizzato da Spazio IRIS, fornisce un modello di comprensione e una serie di strumenti operativi concreti, utili all’intervento con la coppia in crisi. La Dott.ssa Iva Ursini e il Dott. Renzo Marinello, formatisi entrambi in scuole internazionali di alto rilievo nel campo dell’approccio sistemico e, soprattutto, forti di un’ormai trentennale esperienza di assessment e lavoro terapeutico con la coppia, co-condurranno costantemente il percorso di apprendimento e il confronto esperienziale tra colleghi.

Il programma del Master si articolerà su 3 week end, per un totale di 42 ore di formazione e prevede le seguenti attività: esercitazioni pratiche sull’idea di comunicazione e sulle differenti rappresentazioni della coppia; analisi della domanda della coppia con esemplificazioni tramite simulate di casi; riflessioni condivise sulla posizione del clinico nell’incontro con la coppia; disamina degli strumenti pratici e delle tecniche della clinica sistemica (genogramma, strumenti analogici, strumenti psicodrammatici, strumenti di supporto alla valutazione; ecc.); focalizzazione delle tappe e dei momenti evolutivi nella relazione di coppia; analisi dei processi di restituzione finale.

Il Master consentirà ai partecipanti di ampliare le loro conoscenze teoriche e operative per la valutazione e la presa in carico della coppia, con l’obiettivo di integrare l’approccio sistemico con i modelli di riferimento pre-esistenti nel background formativo dei singoli partecipanti.

Per maggiori informazioni puoi contattarci a:info@spazioiris.it o direttamente allo 02/94382821.