L’ipnosi neo-ericksoniana e l’improvvisazione teatrale hanno molti punti in comune. Entrambe si basano sull’ascolto, sulla fiducia, sull’assenza di giudizio e sull’accettazione di quanto è presente come base per andare oltre. In entrambe l’attore, inteso come colui che agisce in scena o in seduta, porta la propria reazione al servizio dell’altro, per rendere possibile che la narrazione continui a svolgersi in maniera fluida.
L’attore non deve soverchiare la scena con il proprio Io, ma deve avere fiducia in se stesso e nell’altro, credendo nella relazione, perché essa è al centro dello sviluppo di una storia credibile. Quando il terapeuta-induttore sta verbalizzando una induzione “strutturata”, sta improvvisando a tutti gli effetti, ossia sta costruendo una storia i cui tempi e contenuti nascono nell’interazione con il paziente e nell’uso di un sistema comunicazionale condiviso. Quando il sistema rapport-trance funziona e va in una direzione terapeutica dove il paziente è reso protagonista efficiente della sua storia di vita, altro non si realizza che quello che in improvvisazione teatrale viene chiamato “make your partner look good”.

Mercoledí 29 aprile 2020, dalle 18:00 alle 19:00

“L’APPROCCIO IPNOTICO NELL’IMPROVVISAZIONE TEATRALE”

Il webinar è stato condotto dal Dott. Riccardo Pignatti, psicologo-psicoterapeuta formato in ipnosi e neuropsicologia

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