Giornata mondiale dei genitori

 

1°Giugno: giornata mondiale dei genitori. La genitorialità coinvolge tutti gli aspetti dell’esistenza umana.
Essere genitori comporta una serie di responsabilità:

  • a livello di cure primarie tipiche dei primi momenti (alimentazione, cura dell’igiene personale);
  • a livello economico in quanto un figlio implica una serie di spese da affrontare; 
  • a livello educativo. 

Educare con empatia

 

Educare un figlio è un processo complesso; la maggior parte dei genitori non ha ricevuto alcuna formazione a riguardo. Può dunque capitare che ci si senta smarriti e insicuri nel fornire ai propri figli il giusto supporto durante le diverse fasi di maturazione intellettiva ed emotiva. 

 

Empatia come strumento di educazione

 

In occasione della giornata mondiale dei genitori vogliamo parlare di empatia come utile strumento di comprensione. L’empatia è un concetto utilizzato in ambito psicologico per descrivere la capacità di mettersi nei panni degli altri. A differenza però della simpatia, in cui due persone si identificano l’una nell’altra, nell’empatia non c’è coincidenza ma profonda comprensione. 

L’empatia può servire sia per aiutare il proprio figlio a calmarsi in situazioni in cui è sopraffatto dalle emozioni sia ad aiutarlo ad accrescere la propria intelligenza emotiva.
Un ascolto empatico, da parte del genitore, permette al figlio di sviluppare e maturare una propria autocoscienza. 

Educare con empatia può essere possibile se come genitore si è capaci di riconoscere le proprie emozioni, di comprendere i propri sentimenti. Sarà quindi più facile sintonizzarsi sull’emozione provata dal figlio e riconoscerne anche l’intensità. 

Il genitore potrà stare vicino al proprio figlio riconoscendo lo stato d’animo provato, senza stigmatizzare le emozioni in positive o negative ma dando loro spazio di espressione. Nessuna emozione ha una valenza particolare, in quanto tutte possono essere utili a secondo dei contesti in cui si presentano. 

Per molti adulti questo compito risulta difficile in quanto non sono abituati a parlare in modo specifico di sentimenti. Spesso utilizzano un vocabolario limitato : “Mi sento triste, arrabbiato, annoiato” sebbene si conosca in media un centinaio di parole per esprimere sentimenti ed emozioni. La reale difficoltà è data dall’impossibilità di identificare in una parola concreta un sentimento che spesso non viene nemmeno percepito in modo chiaro. 

In questi casi può essere utile rivolgersi ad un esperto che guidi la persona in un percorso di maggiore comprensione dei propri stati emotivi.