Comportamenti distruttivi nei bambini: il ruolo del cambio di prospettiva

 

Bambini con comportamenti distruttivi che presentando disturbi del comportamento sociale spesso arrivano all’attenzione clinica quando le problematiche comportamentali hanno compromesso il loro funzionamento adattivo in differenti contesti di vita. 

Spesso presentano difficoltà scolastiche visibili in uno scarso rendimento, deficit attentivi; al contempo riportano problematiche in ambito familiare e sociale (emarginazione, partecipazione a gruppi problematici). 

Il cambio di prospettiva

Negli interventi per i comportamenti dirompenti nell’infanzia un fattore che viene considerato è l’assunzione del cambio di prospettiva, che fa riferimento alla capacità di comprendere i sentimenti e i pensieri degli altri (VanManen et al. 2009). 

Il cambio di prospettiva è direttamente correlato alle prime fasi del modello di elaborazione delle informazioni sociali proposto da Dodge nel 1986. Secondo questa teoria, i bambini aggressivi presentano deficit socio-cognitivi ovvero sono caratterizzati da una difficoltà nell’elaborare le informazioni sociali. Tale compromissione può essere riconducibile a una o più delle fasi presenti all’interno del processo di elaborazione delle informazioni sociali. 

Vediamo qui di seguito i 6 punti:

  1. Codifica dello stimolo sociale
  2. Interpretazione
  3. Definizione degli obiettivi
  4. Ricerca di una risposta
  5. Scelta della risposta
  6. Messa in atto della risposta 

Quindi avere una carenza in uno di questi passaggi può portare a una compromissione dell’elaborazione delle informazioni, che a sua volta può provocare comportamenti distruttivi (Crick e Dodge 1994; Arsenio 2010). 

La ricerca mostra che i bambini con problemi di comportamento dirompente tendono ad avere difficoltà nel comprendere il punto di vista altrui, poiché spesso trascurano i pensieri e i sentimenti dell’altro.

Un lavoro sul cambio di prospettiva può migliorare le prime due fasi dell’elaborazione delle informazioni.  In questi interventi, ai bambini viene offerta un’educazione emotiva e viene insegnato loro a valutare e a interpretare i propri sentimenti e quelli degli altri.

Questo aiuta ad interpretare correttamente una situazione sociale e a rispondere in modo più   appropriato all’ambiente circostante.

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