Otto motivi per cui il personale sanitario è a rischio burnout

Il burnout, dall’inglese to burn out, “bruciarsi, esaurirsi, surriscaldarsi”, è una sindrome che colpisce in modo particolare il personale sanitario e in generale le cosiddette Helping Profession, cioè tutte le professioni che hanno l’obiettivo di soccorrere persone che vivono uno stato disagio o malessere.

Ad essere maggiormente a rischio sono medici, infermieri, psicologi, assistenti sociali ed educatori anche se il bournout può presentarsi anche in ambito familiare, quando ci si prende cura di figli minori, di genitori anziani, di familiari con disabilità.

Se ne è parlato per la prima volta negli anni ’70, negli Stati Uniti, quando si notarono una serie di problematiche di salute fisica e psichica che sembravano colpire in modo particolare il personale sanitario.

Oggi l’Organizzazione Mondiale della Sanità riconosce il burnout come una vera e propria sindrome e la concettualizza come una possibile conseguenza dell’impossibilità a gestire situazioni di stress cronico sul luogo di lavoro.

I sintomi principali del burnout sono:

  • Senso di esaurimento o debolezza energetica
  • Aumento dell’isolamento dal proprio lavoro con sentimenti di negativismo o cinismo
  • Ridotta efficacia professionale

Chi è in burnout non è più in grado di svolgere il proprio normale lavoro quotidiano con le capacità e le competenze di sempre. Avverte una stanchezza cronica che è un vero e proprio stato di sofferenza psico-fisica che può causare la temporanea inefficienza del sistema immunitario, disturbi psichici come ansia e depressione, ma anche disturbi del sonno, disturbi gastro-intestinali e un complessivo significativo peggioramento della qualità di vita.

Perché il personale sanitario è particolarmente a rischio?

1 – Hanno orari di lavoro complessi. Lavorano su turni, spesso anche molto lunghi. Sono soggetti ad alterazione del ritmo circadiano con conseguente perdita di ore di sonno ristoratore.

2 – Si prendono cura di persone malate o che stanno attraversando momenti di grande fragilità e questo richiede un investimento importante in termini di energie psichiche personali.

3 – Sono spesso a contatto con la morte.

4 – Spesso devono gestire la frustrazione dei pazienti e/o dei loro familiari, le loro aspettative che non sempre è possibile accogliere e soddisfare.

5 – Spesso devono dare notizie emotivamente difficili: informare un paziente sulle proprie condizioni di salute, comunicare una morte imminente o un decesso già avvenuto.

6 – Spesso si ritrovano ad operare in carenza di organico, con un notevole sovraccarico lavorativo individuale.

7 – Quasi mai possono contare su servizi di supervisione e sostegno psicologico.

8 – Hanno un’immensa responsabilità: la vita delle persone che si affidano loro.

Si può prevenire il burnout?

Certamente sì. Per farlo è possibile intervenire su due dimensioni:

  • La dimensione organizzativa: per esempio aumentando l’organico, riducendo il carico di lavoro, creando momenti di confronto e supervisione di gruppo.
  • La dimensione individuale: potenziando le risorse personali e ottimizzando le strategie di coping efficaci a gestire lo stress in modo ottimale.

 

Negli ultimi vent’anni le pratiche di mindfulness hanno dimostrato avere un effetto significativo sulla riduzione del burnout nel personale sanitario. Sono disponibili numerose evidenze che sostengono l’importanza di utilizzare gli interventi basati sulla mindfulness nella gestione dello stress e nella promozione del benessere psicofisico.

Mindfulness nelle professioni sanitarie

La mindfulness è una forma particolare di consapevolezza attraverso la quale è possibile aiutare le persone a relazionarsi ai piccoli grandi eventi di vita in maniera adattiva e non giudicante.

Gli interventi basati sulla mindfulness hanno il vantaggio di poter essere applicati facilmente in diversi contesti perché hanno una durata contenuta (solitamente i protocolli durano al massimo 8 settimane), promuovono il benessere psicofisico nella sua globalità e utilizzano semplici tecniche meditative e corporee.

A maggio 2022 torna il Training: La mindfulness per il personale sanitario. Tre giornate online per conoscere gli interventi basati sulla mindfulness e imparare ad applicarli nel proprio contesto di vita e professionale.

Per conoscere il programma e la modalità di iscrizione, visitare il sito www.spazioiris.it e/o contattare la segreteria didattica: formazione@spazioiris.it – tel: 02 94 38 28 21.