Interpretazione dei disegni dei bambini in psicologia
I bambini utilizzano il disegno come mezzo di comunicazione e auto-espressione e il disegno infantile ha, quindi, un profondo significato psicologico. L’interpretazione dei disegni dei bambini può fornire agli psicologi, educatori e genitori preziose informazioni sullo stato emotivo, sulle dinamiche familiari e sullo sviluppo cognitivo del bambino (Golomb, 2004; Lowenfeld & Brittain, 1987).
Attraverso i disegni, infatti, i bambini non solo sviluppano abilità motorie e cognitive, ma manifestano anche la loro capacità di pensiero simbolico, un processo fondamentale per il loro sviluppo psicologico e sociale (Piaget, 1951). Il pensiero simbolico è la capacità di usare simboli o immagini per rappresentare concetti, oggetti e situazioni non immediatamente presenti. Questi simboli sono spesso un riflesso delle esperienze quotidiane e delle emozioni del bambino e forniscono indizi preziosi sul suo mondo interiore, che il bambino potrebbe non essere ancora in grado di verbalizzare. Attraverso il disegno, dunque, i bambini possono elaborare e comunicare le loro esperienze emotive in modo non verbale, facilitando la comprensione e l’intervento da parte degli adulti (Gardner, 1980).
Applicazione clinica e metodologia
L’interpretazione dei disegni richiede una formazione specifica e una conoscenza approfondita dello sviluppo infantile. È essenziale considerare il contesto culturale e individuale del bambino, poiché fattori esterni possono influenzare il modo in cui il bambino esprime se stesso attraverso il disegno (Gardner, 1980).
La valutazione psicologica del disegno dei bambini trova applicazione in diversi contesti, tra cui cliniche psicologiche, scuole e ambienti di ricerca (Di Leo, 1973). In ambito clinico, i disegni possono aiutare a diagnosticare disturbi emotivi e comportamentali, fornendo un mezzo non invasivo per esplorare i sentimenti del bambino. In ambito educativo, i disegni possono essere utilizzati per monitorare lo sviluppo cognitivo e creativo dei bambini, oltre a identificare eventuali difficoltà di apprendimento. Gli insegnanti possono utilizzare le informazioni ottenute dai disegni per adattare le loro strategie didattiche e supportare meglio gli studenti (Lowenfeld & Brittain, 1987).
Le metodologie di valutazione del disegno infantile variano notevolmente. Una delle più note è il test del disegno della figura umana di Machover (1949), che interpreta il modo in cui un bambino disegna la figura umana come indicativo della sua percezione di sé e degli altri.
Un’altra metodologia diffusa è il test del disegno della famiglia (Koppitz, 1968), che analizza la rappresentazione grafica della famiglia del bambino per capire le dinamiche familiari percepite e il ruolo che il bambino sente di avere all’interno della famiglia.
Conclusioni
Utilizzare il disegno come strumento diagnostico e terapeutico non solo facilita la comunicazione con il bambino, ma promuove anche il suo benessere emotivo e psicologico, contribuendo a una crescita sana e armoniosa. Non bisogna dimenticare che è importante usare il disegno come parte di una valutazione più ampia e non come unico strumento diagnostico: integrato con altre tecniche, può offrire un quadro più completo e sfaccettato del benessere psicologico del bambino (Di Leo, 1973).
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Bibliografia
Di Leo, J. H. (1973). Children’s Drawings as Diagnostic Aids. Brunner/Mazel, Inc.
Gardner, H. (1980). Artful Scribbles: The Significance of Children’s Drawings. Basic Books.
Golomb, C. (2004). The Child’s Creation of a Pictorial World (2.th ed.). Lawrence Erlbaum Associates.
Rhoda Kellogg (1969), Analyzing Children’s Art, Mayfield Publishing.
Koppitz, E. M. (1968). Psychological Evaluation of Children’s Human Figure Drawings. Grune & Stratton.
Lowenfeld, V., & Brittain, W. L. (1987). Creative and Mental Growth. Macmillan.
Machover, K. (1949). Personality projection in the drawing of the human figure. Charles C. Thomas Publisher.
Malchiodi, Cathy A. (1998). Understanding Children’s Drawings. Guilford Press.
Piaget, J. (1951). Play, Dreams, and Imitation in Childhood. W.W. Norton & Compan