“Gli dei sono diventati malattie” diceva Jung. La pratica clinica ci racconta di quanto l’incapacità di dare voce alla propria dimensione psichica rappresenti il terreno su cui si strutturano i disturbi dei nostri pazienti. Quando non si dà spazio al proprio mondo interno, quando non gli si riconosce una dimensione di valore, succede che è il corpo a parlare. Diventa allora importante saper leggere i messaggi del corpo come informazioni sul proprio stato interno. Abitare con consapevolezza la propria dimensione emotiva e affettiva è il primo passo per imparare a comprendere i messaggi del corpo, per ricondurli e riconsiderarli all’interno di un processo di significato che porta a riprendere contatto con la propria essenza.

La psicosomatica, dalle origini fino ai suoi più recenti sviluppi, mira a mantenere viva l’attenzione sul complesso sistema mente corpo considerandoli come due parti della stessa medaglia e permettendo, quindi, di ricondurre i sintomi degli individui alla dimensione comunicativa che è loro propria.

L’approccio psicosomatico

L’approccio psicosomatico non si sostituisce all’indagine medica tradizionale ma la arricchisce di uno sguardo olistico che riporta l’attenzione sulla persona malata nella sua totalità e unicità, suggerendo la necessità di superare un’idea di malattia che scinde e rifiuta l’influenza della dimensione psichica della persona. Diventa invece importante valutare caso per caso, individuo per individuo, se e in quale misura le componenti psicosomatiche abbiano influenzato e/o stiano influenzando i meccanismi biologici sottostanti le diverse patologie.

Il quadro concettuale entro il quale si muove e si definisce la psicosomatica ha caro il concetto di insight, quell’abilità sottile e fulminea che ci consente di ristrutturare il campo di azione e pensiero grazie alla presa di consapevolezza di ciò che accade dentro e fuori di noi.

Cos’è l’insight

L’insight è “l’occhio della mente”, è “lo sguardo immaginale” direbbe Hillman, ci permette di accedere alla sfera immaginale e, attraverso le abilità di simbolizzazione, definisce uno spazio di azione psichica che ci consente di diventare consapevoli del nostro e degli altrui mondi interni.

Sims afferma che “L’insight è l’immediata conseguenza della conoscenza di sé”.

Il concetto di insight, inteso dunque come consapevolezza profonda e possibilità di trovare nuovi significati, è un’abilità strettamente connessa al processo di cura, ma non necessariamente alla dimensione del disagio psichico. Si tratta, infatti, di un fatto straordinariamente ordinario, legato a fenomeni di natura percettiva. Attraverso un atto di insight abbiamo la chance di moltiplicare potenzialità di azione e comprensione attraverso l’attribuzione di nuovi significati alle nostre esperienze di vita.

La potenza di questo meccanismo è cruciale nella vita di ognuno di noi ed è estremamente importante costruire percorsi di cura che siano in grado di potenziare e stimolare questa abilità. Ritessere le fila di un rapporto mente corpo lasciato sullo sfondo, ristabilire connessioni e scambi comunicativi tra la dimensione emotiva, mentale, affettiva e fisica è il primo passo per consentire all’abilità di insight di funzionare in maniera adeguata e donare all’individuo un equilibrio di salute e benessere. A volte, per fare ciò, è importante intervenire direttamente sul corpo.

Molte sono le terapie, riconosciute dalla letteratura scientifica, che utilizzano il corpo come mediatore, come informatore competente e che mirano a ristabilire le connessioni tra mente e corpo per ritrovare la salute persa o per garantire un miglior equilibrio.

Utilizzare tecniche che coinvolgono direttamente il corpo nel processo terapeutico, è spesso utile per contrastaregestire lo stress e gli stati di ansia, in quanto permettono di intervenire proprio sulle conseguenze fisiche che questi determinano e di innescare dei processi di cambiamento che dal corpo possano arrivare alla modificazione degli stati mentali. Attraverso il rilassamento e la meditazione, tecniche di concentrazione e respirazione possiamo, per esempio, possiamo riappropriarci dell’esperienza del presente nella sua pienezza, sostituendo all’agito impulsivo (anche esso sia un agito mentale), uno stato di calma interiore che ci consente una migliore comprensione delle nostre sensazioni e dei fenomeni circostanti anche grazie all’insight . Tutti i percorsi di cura nell’ambito della psicosomatica ridanno valore al collegamento tra corpo e mente prendendo in considerazione le ripercussioni reciproche dell’uno sull’altro e il significato e i simboli che quest’interazione implica. Per questo motivo gli strumenti di integrazione che la psicosomatica offre sono strumenti utili in molti ambiti della clinica perché permettono di riscoprire l’unità dell’essere umano nella sua interezza, senza trascurare le ripercussioni che il corpo può avere sulla mente e viceversa. Anche le ricerche scientifiche attuali dimostrano come traumi simbolici possano avere ripercussioni visibili nel corpo e come viceversa danni occorsi al corpo possano influenzare la salute mentale. Proprio per questo la Psicosomatica è una disciplina antica e al contempo attuale, capace di portare alla luce nuovi scenari di trattamento e percorsi di cura che mirano a far sì che gli individui incarnino il simbolo e l’astrazione verbale in quanto tali, riconnettendole al corpo e alle sue sensazioni.

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