“L’uomo percepisce se stesso, i suoi pensieri e sentimenti, come qualcosa di separato dal resto, una specie di illusione ottica della sua coscienza. Dobbiamo ampliare l’ambito della compassione per abbracciare tutte le creature viventi e l’intera natura nella sua bellezza”. 

(Albert Einstein, Il significato della relatività)

 

La salute è oggi unanimemente intesa come un fenomeno multidimensionale implicante fattori biologici, psicologici e sociali in interdipendenza. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha da tempo superato il concetto di salute come semplice condizione di assenza di malattia. 

Pensare alla salute e alla malattia come estremi opposti di un continuum unidimensionale appare fuorviante. L’esperienza clinica, infatti, ci racconta di quanto una malattia fisica possa essere controbilanciata da un atteggiamento mentale positivo e da sostegno sociale, rendendo così possibile uno stato complessivo di benessere. D’altra parte, problemi emotivi o l’isolamento sociale possono dare a una persona un senso di malessere nonostante le buone condizioni fisiche.

Secondo l’approccio olistico sul quale si fonda la psicosomatica, lo stato di salute di una persona è caratterizzato dall’interazione di numerosi fattori: biologici (patrimonio genetico, aggressioni di virus, batteri, ecc.), psicologici (credenze, attitudini, comportamenti, ecc.), sociali (contesto sociale, ambientale ed economico, stile di vita, livello di istruzione, tipo di lavoro, ecc.).

Vediamo ora quali sono i presupposti fondamentali su cui si muove la concezione psicosomatica.

Psicosomatica: mente e corpo compongono un’unità

In contrasto con la prospettiva cartesiana, nella visiona psicosomatica, mente e corpo sono entità interagenti e interdipendenti all’interno di un’unità mente-corpo-energia. Ogni cambiamento nello stato emotivo e mentale si riflette in un cambiamento appropriato nella dimensione fisiologica e viceversa. La meditazione si è dimostrata uno strumento efficace per ripristinare l’equilibrio dinamico nell’unità mente-corpo-energia.

Il concetto di energia spiega il funzionamento dell’organismo umano nella sua interazione con l’ambiente

Il modello psicosomatico concepisce gli esseri viventi, insieme a tutto ciò che li circonda, come parti di interconnesse di un processo energetico eterno ed infinito. La dimensione energetica rappresenta l’estensione più sottile del macrosistema del quale siamo tutti parti interdipendenti; essa coincide con ciò che non è visibile ordinariamente ed è costituita da un insieme di schemi in interferenza. Le energie presenti sia nel mondo animato degli esseri viventi che in quello inanimato delle cose interagiscono tra loro e si interconnettono in un unico grande processo.

Secondo la concezione psicosomatica la mente non è situata

La mente non è generata dal cervello. Essa è rappresentata come estesa all’interno dell’organismo ed è parte, al tempo stesso, della dimensione energetica e mentale più vasta. La persona, in quanto unità mente-corpo, è interconnessa alla realtà circostante, della quale costituisce una frazione processuale. Esiste una dimensione corporea della mente, dotata di caratteristiche storiche e biografiche, strettamente legata alla coscienza di Sé, ai processi cognitivi, alle interazioni sociali e all’identità. Questa mente vive e muore con il corpo. Esiste poi anche un’altra dimensione della mente, presente nel corpo ma estesa anche al di fuori di esso: si tratta di un tessuto di interconnessione intelligente che è in grado di influire positivamente sul potenziale interno di guarigione di ciascun essere vivente. 

Le emozioni giocano un ruolo centrale nel mantenere la salute e nel contribuire all’insorgere della malattia

Le emozioni, in quanto rappresentazioni delle nostre esperienze, attraverso l’energia di cui sono dotate e i processi biochimici e cognitivi che attivano, influenzano l’equilibrio organico e psicologico dell’unità mente-corpo. Per questa ragione, sia le emozioni che gli atteggiamenti mentali assumono un ruolo fondamentale rispetto al benessere e alla salute. Esperienze presenti, passate o future, private o professionali, così come schemi di pensiero e atteggiamenti, attraverso le emozioni che attivano, sono in grado di influenzare l’equilibrio fisico e psicologico dell’unità mente-corpo. Se emozioni e atteggiamenti mentali negativi si protraggono per un periodo prolungato, non di rado, oltre a facilitare la comparsa problematiche di natura psicopatologica, contribuiscono all’insorgenza di disturbi che si manifestano a livello organico. Tra i più frequenti: asma, cefalea, artrite, problematiche cardio-vascolari e gastro-intestinali, ecc. Al contrario, emozioni e atteggiamenti mentali come calma, serenità, ottimismo, fiducia e altruismo, così come contesti relazionali ed ambientali di supporto al benessere personale, svolgono un’azione estremamente positiva sul sistema immunitario, sul funzionamento dell’apparato cardiocircolatorio e sul potenziamento delle capacità di guarigione dell’organismo umano. 

Nella visione olistica tipica dell’approccio psicosomatico, la salute è caratterizzata da diversi livelli di complessità, in riferimento alla nozione di sistema e di ordine stratificato. Tutti gli organismi viventi fanno parte di sistemi più ampi (per esempio: individuo-famiglia-società-ecosistema) e sono al loro interno riconducibili a sottosistemi (per esempio: individuo-apparati-organi-cellule). Qualunque impatto su un elemento componente influenza l’intero sistema. 

Lo stato di salute, più che un fenomeno statico, è dunque una condizione di equilibrio dinamico che comporta attività e cambiamenti continui in risposta alle sfide ambientali. Lo stato di malattia sarebbe conseguenza di una serie di fasi di squilibrio prolungato o cronico. Un esempio di stato di squilibrio dell’organismo in risposta alle influenze ambientali è rappresentato dal concetto di stress: uno stress temporaneo, che origina una fase transitoria di squilibrio, rappresenta un aspetto essenziale per la vita, ma se esso diviene cronico può svolgere un ruolo importante nello sviluppo di molte malattie.

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