Le ricerche sull’applicazione della mindfulness in età evolutiva iniziano a diffondersi in tutti gli ambiti educativi e di vita, evidenziando molti benefici nei bambini, negli adolescenti, nei genitori e negli insegnanti.

L’applicazione con i bambini accompagna una spinta naturale insita nella loro tendenza a vivere le esperienze con naturale consapevolezza rispetto agli adulti (approccio sensoriale al mondo esterno ed interno). I bambini vivono “momento per momento” ogni esperienza, innescano “il pilota automatico” in risposta ad uno stimolo immediato, e poi rapidamente passano ad un’altra esperienza. Con la crescita parte di questa consapevolezza viene persa poiché aumentano i condizionamenti dell’ambiente e gli stimoli che incrementano la modalità del fare e il “pilota automatico”. Apprendere la mindfulness permette di “diventare spettatore imparziale, la parte della nostra mente che ha l’abilità di diventare consapevole della differenza tra l’io (l’osservatore/spettatore) e il nostro cervello”. Questa condizione aiuta i bambini a distinguere tra la condizione di identificazione con un pensiero, un’emozione e una sensazione fisica e l’osservazione di essi. Facendo una chiara distinzione tra identificazione e osservazione, un bambino può iniziare a capire che il fenomeno mentale-pensiero, quello emotivo e corporeo non necessariamente riflette chi è, ma ciò che sta pensando, provando e sentendo in questo momento in relazione a ciò che succede in questo momento. Accompagnare i bambini a diventare spettatori imparziali non significa tenerli lontani dalla loro esperienza ma aiutarli a sviluppare l’abilità di stare pienamente in contatto con l’esperienza stessa.

Mindfulness tra neuroscienze e qualità di vita

Le neuroscienze dimostrano come il nostro cervello è in costante crescita e in continua evoluzione. Le nuove ricerche dimostrano che la pratica della consapevolezza (la formazione dell’ attenzione) può cambiare il cervello e portare a una serie di risultati positivi, come la riduzione dello stress, un miglioramento delle funzioni esecutive (importante nell’apprendimento), lo sviluppo di autocontrollo e attraverso il rafforzamento delle connessioni nel cervello l’apprendimento della gestione delle emozioni, il miglioramento del pensiero critico fondamentale per raggiungere gli obiettivi di vita. Nel mondo di oggi, i bambini e gli adolescenti sono sempre di più sotto pressione e vivono costantemente sotto stress. Tra le crescenti esigenze della vita accademica, le attività extrascolastiche, le relazioni con i coetanei, i rapporti familiari e le continue richieste crescenti della tecnologia e del mondo multimediale gli adolescenti sono spesso ansiosi, depressi e irritabili. In primo luogo la consapevolezza migliora la memoria, importante sia nell’apprendimento che nello sport; in secondo luogo migliora l’attenzione (molto utile nei bambini iperattivi e disattenti) e favorisce l’autocontrollo e l’autonomia, importante per ridurre l’aggressività.

La mindfulness è anche la risposta al crescente tasso di stress e burn-out negli insegnanti attraverso: lo sviluppo di strategie per coltivare il benessere e potenziare le abilità di insegnamento (come l’ascolto consapevole e del benessere sociale; il miglioramento dei livelli di consapevolezza, di benessere e una maggiore autonomia nell’orientamento, nel supporto e nella motivazione della classe.

Altra importante applicazione della mindfulness è nel supporto alla genitorialità: allo sviluppo della consapevolezza del presente si accompagna lo sviluppo di un atteggiamento non giudicante, che rappresenta una nuova opportunitaÌ€ di auto-osservazione e di ampliamento delle possibilitaÌ€ decisionali. La mindfulness migliora il legame tra genitori e figli e il funzionamento cerebrale, rafforzando i neuroni specchio, la cui attivazione è alla base della neurobiologia interpersonale, su cui si basa la teoria dell'attaccamento. La sua applicazione ha evidenziato benefici già nel momento in cui “nasce un genitore”, nel periodo della maternità, evidenziando risultati nella riduzione delle emozioni negative e dell’ansia durante la gravidanza, nella riduzione dello stress pre-partum (variabile di rischio per effetti negativi quali la nascita pretermine), riduzione dei sintomi della depressione post-partum e miglioramento della qualità di vita, attraverso soprattutto allo sviluppo della capacità di essere consapevoli nel momento presente essenziale per imparare a connettersi con il proprio bambino.

Infine la pratica di mindfulness è in grado di creare nel cervello percorsi più sani (neurobiologia della mindfulness), percorsi di alimentazione consapevole, di consapevolezza corporea ingredienti essenziali per lo sviluppo di una qualità di vita.

(Adatt. a cura della Dott.ssa Stefania Rotondo)

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