Tiziano Schirinzi: Continua il nostro lavoro informativo sulla neuropsicologia. L’altro giorno siamo stato ospiti del Policlinico di Milano e del dott. Zago. Oggi abbiamo il piacere di intervistare il dott. Corrado Lo Priore, Neuropsicologo e docente della Scuola di Specializzazione SLOP. Buonasera Corrado, grazie mille per questa chiacchierata. Partiamo subito! Lei sarà docente del nostro Corso di Alta Formazione in Diagnosi Neuropsicologica dell’Adulto e dell’Anziano che si terrà presso i nostri spazi in Via Giulio Tarra 5 a Milano nei mesi di Novembre e Dicembre 2016. Se fosse un corsista iscritto a questo corso, cosa le piacerebbe trarre da questa esperienza formativa?

Corrado Lo Priore: Ciao Tiziano, innanzitutto grazie mille a voi per avermi coinvolto come docente. Il campo neuropsicologico, rispetto a tutte le altre discipline psicologiche, è quello che utilizza più strumenti, quindi se fossi un corsista vorrei conoscere sia gli aspetti teorici che gli aspetti pratici della valutazione. Vorrei che i docenti mi coinvolgessero in un apprendimento assistito della strumentazione, e che si soffermino sui trucchi e sui suggerimenti pratici applicativi degli strumenti. In questo campo, la conoscenza degli strumenti è fondamentale quanto la conoscenza della patologia, che richiede al clinico un lavoro simile a quello di un laboratorio artigiano nella comprensione della somministrazione e valutazione dei test necessari a valutare ogni singolo caso.

T.S.: E proprio partendo da questa idea di praticità che abbiamo costruito il percorso che proponiamo. Crediamo che sia molto importante dare la possibilità ai colleghi di conoscere le modalità di utilizzo degli strumenti, partendo dall’esperienza in classe. Perché dobbiamo e conviene capire le modalità di azione e la base da cui partiamo, lo sguardo e il modo di intendere questo tipo di lavoro?

C.L.: La figura del neuropsicologo è importante nello sviluppo delle neuroscienze. È necessario per qualunque psicologo clinico avere una conoscenza di base a livello neuropsicologico che gli consentano di valutare eventuali disturbi neurospicologici, magari in fase iniziale o non evidentemente riconoscibile. Anche per lo psicologo che non lavora in ambito neurologico, ma in altri contesti la formazione in neuropsicologia sembra essere sempre più richiesta.

T.S.: Bene, direi che dopo aver raccolto i contributi preziosissimi di Stefano e Corrado non possiamo che sentirci soddisfatti della chiarezza e delle informazioni offerte ai nostri colleghi. Buona psicologia, anzi neuropsicologia a tutti!

C.L.: Buona neuropsicologia anche voi! Ci vediamo in classe.

 

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